Cronaca e True Crime

Delitto Carol Maltesi, ergastolo in appello per Davide Fontana

Milano. Davide Fontana condannato all’ergastolo nel processo di secondo grado per l’omicidio di Carol Maltesi, la 26enne uccisa a Rescaldina, nel Milanese, l’11 gennaio 2022. In primo grado, gli erano stati inflitti trent’anni di reclusione, ora i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano, “in parziale riforma” della precedente pronuncia, hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Massimo Gaballo e riconosciuto all’imputato le aggravanti della premeditazione e della crudeltà. Fontana è stato anche condannato a risarcire 168mila euro alla madre di Carol Maltesi (in primo grado il risarcimento era stato quantificato in 50mila euro) e 180mila euro al figlio di 7 anni della giovane uccisa. Carol Maltesi era stata colpita con un martello, il suo corpo successivamente sezionato e abbandonato nelle campagne del bresciano. Per settimane, l’imputato aveva inoltre risposto ai messaggi di parenti e amici che giungevano sul cellulare della vittima, fingendosi Carol.

Difesa

In sede di appello, disattese dunque le richieste del legale di Fontana, Stefano Paloschi. La difesa aveva sostenuto l’insussistenza delle aggravanti contestate dall’accusa (premeditazione, crudeltà e motivi futili e abietti) e, nel corso dell’arringa conclusiva, aveva ribadito che il suo assistito avrebbe dovuto essere giudicato con rito abbreviato, usufruendo quindi della possibilità di uno sconto di un terzo della pena. Richiesta già respinta in sede di udienza preliminare, in quanto proprio le aggravanti richiamate ex adverso avrebbero potuto condurre la pena all’ergastolo.

“Darei la mia vita per tornare indietro”

“Ripenso a ciò che ho commesso, e provo grande sofferenza. Sono fermamente deciso a voler riparare, per quanto possibile, alle mie azioni e per questo ho chiesto aiuto alle istituzioni.” Queste le parole di Davide Fontana che, nel corso del processo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee. “Vorrei chiedere ancora scusa a tutti”, in particolare “ai genitori di Carol” e al figlio. “Non so se potrò mai essere perdonato per ciò che ho fatto. Darei davvero la mia vita per tornare indietro. Passerò il resto dei miei giorni a cercare di aiutare gli altri.”

“Sono felice perché deve pagare”

“Sono felice perché deve pagare, nessuno ha diritto di togliere la vita a un’altra persona. Ci speravamo, a maggior ragione dopo quanto sentito stamattina con la difesa che ha buttato fango su mia nipote e sulla sua tomba.” È quanto dichiarato dalla zia di Carol Maltesi, Anna, a commento della notizia della condanna in appello.

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